Aprirà al pubblico il prossimo 11 ottobre l’esposizione “A spasso con Dante” dell’artista umbro Andrea Pinchi, a cura di Olga Strada e Gianluca Marziani, negli spazi del Museo di Arte Contemporanea Erarta di San Pietroburgo.
Un progetto espositivo che nasce dalla collaborazione tra il Consolato Generale d’Italia, l’Istituto Italiano di Cultura di San Pietroburgo e il Museo Erarta.
Il corpus della mostra è costituito da 18 lavori realizzati in tecnica mista dedicati all’opera dantesca. Una lettura raffinata di 18 canti, suddivisi tra Inferno, Purgatorio e Paradiso, intessuta di citazioni artistiche e di omaggi alle avanguardie artistiche russe del XX secolo, ma anche alla tradizione trecentesca, visibile in particolare nell’uso dei blu oltremare, le terre senesi e l’oro prezioso di Duccio di Bonisegna.
L’unione di cromie e forme d’avanguardia e di elementi materici settecenteschi, in quanto parte di antichi strumenti musicali, ha ispirato ai curatori l’idea di coinvolgere in questo progetto alcuni protagonisti della scena musicale italiana, che si sono cimentati in quattro componimenti per organo eseguiti dal Maestro Ismaele Gatti. I compositori Paolo Ricci (Innocua spira), Andrea Talmelli (Di luminosi spiriti), Guido Boselli (Tu così tanto nominato) e Rocco Abate (Ingrata sospensione) entrano in dialogo in una unità sonora con l’interpretazione che l’artista umbro offre dei canti della Divina Commedia.
Come sottolineato dal Console Matteo Cristofaro nel suo intervento nel catalogo della mostra “l’arte ha la capacità di dare voce, le immagini di farsi parola, il design – espressione più tangibile del nostro tempo – di dare concretezza visiva persino alle parole di un autore che è al tempo stesso antico, moderno e contemporaneo.”
La mostra “A spasso con Dante” sarà aperta dal 11 ottobre al 15 dicembre 2024.
Andrea Pinchi nasce nel 1967 a Foligno in una famiglia di costruttori e restauratori di organi a canne. Inizia a dipingere da bambino con Nereo Ferraris (1911-1975), pittore piemontese, compagno della zia Maria Pia Pinchi. Si avvicina alla scultura lignea grazie a Pietro Quagliarini, collaboratore per anni di suo nonno Libero Rino. Tra il 1989 e il 1996 è in contatto con Aurelio De Felice (1915-1996). Dal 2005 comincia a sperimentare nuove forme espressive con materiali provenienti dal restauro di antichi organi musicali, il Pincbau, come verrà definito da Maurizio Coccia. Dopo il suo debutto con la mostra “Organbuilding Rebirth Project” nel 2011 al Museo di Palazzo Trinci di Foligno, a cura di Maurizio Coccia, partecipa alla 54 Biennale di Venezia, Padiglione Italia, a cura di Vittorio Sgarbi e Gianluca Marziani. Nel 2014 lascia l’arte organaria per dedicarsi a tempo pieno alla sua attività di artista trasferendosi a Roma nello studio di Piazza Campitelli.
Nel 2015 la sua prima grande personale a Roma, al Complesso del Vittoriano, “Tra materia ed anima, tra memoria e tempo” a cura di Claudio Strinati. Nel 2019 ritorna alla pittura pura con il progetto delle “Città Invisibili” ispirato all’omonimo romanzo di Italo Calvino. Infatti, dopo le mostre “Mirycae” alla Biblioteca Vallicelliana di Roma a cura di Roberto Gramiccia e “Pincbau” al Civico Museo L. Bailo di Treviso a cura di Gianluca Marziani con opere tridimensionali, nell’ottobre-novembre dello stesso anno presenta la grande opera “Eutropia” al Museo Macro di Roma a cura di Giuditta Nidiaci. Ha partecipato ad altre mostre istituzionali come “Organbuilding Rebirth Project” a cura di Maurizio Coccia (2011) e “Inneres Auge” (2022) a cura di Alessandra Bertuzzi alla Zwinglihaus di Basilea, Museo Palazzo Collicola Arti Visive di Spoleto (2011 e 2012) a cura di Gianluca Marziani,“Chaos/Kosmos” al Instytut Kultury di Varsavia, a cura di Paulina Grubiak, “Auberge de Reves” al Museo Riso di Palermo (2021) con Simone Haug a cura di Floriana Spanò, “Tra le immagini” all’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia (2022) a cura di Paulina Grubiak, “Il sogno del Mito quotidiano” all’Istituto Italiano di Cultura di Atene a cura di Giuditta Nidiaci. Nel 2024 ha esposto il suo nuovo ciclo pittorico “Nessuno è nessuno” a cura di Gianluca Marziani alla saraceno Artgallery di Roma. È presente in Fondazioni e Collezioni private a Bari, Basilea, Bonn, Como, Bruxelles, Dubai, Firenze,Genova, Liegi, Londra, Tiblisi, Madrid, Milano, New York, Padova, Palermo, Pisa, Roma, Spoleto, Teheran e Tenerife. Si sono occupati di lui: Marta Banci, Alessandra Bertuzzi, Francesca Briganti, Maurizio Coccia, Lauretta Colonnelli, Noemi De Simone, Vittoria Garibaldi, Lucia Genga, Roberto Gramiccia, Paulina Grubiak, Gianluca Marziani, Stefano Masi, Cristina Meregaglia, Giuditta Elettra Lavinia Nidiaci, Irene Niosi, Matteo Pacini, Raffaella Salato, Vittorio Sgarbi, Floriana Spanò, Olga Strada, Claudio Strinati, Alessia Vergari. Vive e lavora tra Roma e Bienne (Svizzera).
Link all’annuncio sul sito del museo Erarta>>