Dal terrorismo politico alla strategia della tensione dei film d’esordio (Maledetti vi amerò, La caduta degli angeli ribelli), dai drammi umani dell’immigrazione (Quando nasci non puoi più nasconderti) alla denuncia della criminalità organizzata (I cento passi, Lea), dalla strage di piazza Fontana (1969) all’assassinio di Pier Paolo Pasolini (1975), fino allo scandalo delle molestie e degli abusi sessuali (Nome di donna), il cinema di Marco Tullio Giordana racconta sempre il proprio tempo, senza opzioni da far valere né tesi precostituite da imporre: è un cinema che “mostra e non dimostra”, che si pone come terreno di conoscenza e confronto, capace di intrecciare la grande storia collettiva con la storia minimale eppure esemplare di vicende private, per offrire allo spettatore un’occasione di riflessione e, nel caso, maturare un giudizio. Un “cinema civile” ma alla sua maniera, al riparo dall’ideologia e dal partito preso, che evita il j’accuse militante e l’alibi delle “buone cause”, che invece apre ogni volta una finestra sul mondo, mentre l’ideologia tende viceversa a limitare la visione, costruito rigorosamente sull’etica del dubbio e sul dovere della conoscenza, impegnato nel raccontare il tempo in cui è dato vivere.
La retrospettiva di Marco Tullio Giordana si svolgerà online sulla piattaforma MyMovies.
I film verranno proiettati in italiano con sottotitoli in russo:
I cento passi dal 1 al 6 dicembre 2021
La meglio gioventù dal 7 al 14 dicembre 2021
Romanzo di una strage dal 15 al 19 dicembre 2021
Lea dal 20 al 24 dicembre 2021
Le proiezioni sono gratuite per accedere al film è necessario registrarsi sulla piattaforma MyMovies, inserendo la mail e creando la password: https://www.mymovies.it/ondemand/marco-tullio-giordana/
Intervista a Marco Tullio Giordana:
Italia, 2000, durata 114 minuti
Alla fine degli anni Sessanta a Cinisi, la mafia controlla la vita quotidiana del piccolo paese siciliano e gli appalti per l’aeroporto Punta Raisi e il traffico della droga. Il giovane Peppino Impastato entra nel vortice della contestazione piegandola, con originalità, alle esigenze locali. Apre una piccola radio dalla quale fustiga con l’arma dell’ironia i potenti locali fra i quali Zio Tano (Badalamenti). Peppino verrà massacrato facendo passare la sua morte per un suicidio. Il film ha vinto un premio ai Nastri d’Argento, ha vinto 4 David di Donatello, Il film è stato premiato al Festival di Venezia, ha ottenuto 1 candidatura a Golden Globes.
Genere Drammatico, 2003, durata 360 minuti.
Gli ultimi 40 anni della Storia italiana sono raccontati attraverso le vicende di una famiglia.
Il protagonista principale è Nicola (da cui parte il racconto) il quale, durante l’alluvione a Firenze del ’66, incontra e si innamora di una donna e la segue per vivere nella città di lei, Torino.
E’ la Torino degli anni ’70, sullo sfondo del terrorismo, dei problemi operai e dell’immigrazione dal Sud. Questo è l’incipit che prosegue fino ai giorni nostri per chiedersi e chiederci che cosa sia cambiato da allora e cosa sia rimasto uguale.
Un film per il quale era previsto solo il passaggio in televisione presente invece a Cannes nella sezione “”Un certain regard”. Un’opera storica raccontata in 6 ore, ma non solo: un affresco che descrive l’evoluzione dei costumi, dei rapporti familiari e le trasformazioni sociali, con qualche riflessione pungente sulla politica del nostro Paese.
Romanzo di una strage regia di Marco Tullio Giordana con Valerio Mastandrea, Pierfrancesco Favino, Michela Cescon, Laura Chiatti, Fabrizio Gifuni.
Genere Drammatico, – Italia, 2012, durata 129 minuti.
Milano, dicembre 1969. Giuseppe Pinelli è un ferroviere milanese. Marito, padre e anarchico anima e ispira il Circolo Anarchico Ponte della Ghisolfa. Luigi Calabresi è vice-responsabile della Polizia Politica della Questura di Milano. Marito, padre e commissario segue e sorveglia le opinioni politiche della sinistra extraparlamentare. Impegnati con intelligenza e rigore su fronti opposti, si incontrano e scontrano tra un corteo e una convocazione. L’esplosione alla Banca Nazionale dell’Agricoltura di Piazza Fontana, in cui muoiono diciassette persone e ne restano ferite ottantotto, provoca un collasso alla nazione e una tensione in quella ‘corrispondenza cordiale’. Convocato la sera dell’attentato e interrogato per tre giorni, Pinelli muore in circostanze misteriose, precipitando dalla finestra dell’Ufficio di Calabresi. Assente al momento del tragico evento, il commissario finisce per diventarne responsabile e vittima. Perseguitato con implacabile risolutezza dagli esponenti di Lotta Continua, ‘implicato’ dalla Questura e abbandonato dai ‘dirigenti’, continuerà a indagare sulla strage, scoprendo il coinvolgimento della destra neofascista veneta e la responsabilità di apparati dello Stato. Una promozione e un trasferimento rifiutati confermeranno la sua integrità, determinandone il destino.
Genere Drammatico – Italia, 2015
Il film è ispirato alla vera storia di Lea Garofalo e si basa su materiale d’inchiesta giornalistico e sulle sentenze dei processi che hanno condannato all’ergastolo il marito Carlo Cosco e i complici che l’hanno assassinata. La figlia di Lea, Denise, minorenne all’epoca dei fatti, ha testimoniato al processo contro il padre e vive ora sotto protezione. Il film è dedicato a queste due donne coraggiose.