Il protagonista del film “Le conseguenze dell’amore” (2004) è Titta Di Girolamo (un superbo Toni Servillo), un uomo di mezz’età, abitudinario e senza immaginazione e che a parte il nome non conosce altre frivolezze. Vive da otto anni in un anonimo albergo di una cittadina svizzera e conduce un esistenza tanto monotona quanto misteriosa. Questa sua vita, fatta di azioni rigidamente preordinate, comincia a scomporsi quando inizia a parlare con la giovane barista dell’albergo, Sofia, che da tempo tentava di avere un dialogo con lui. Titta, in un appunto sul suo taccuino, ricorda a se stesso di “non sottovalutare le conseguenze dell’amore”, conseguenze che lo porteranno a ribellarsi al proprio destino di marionetta nelle mani di una pericolosa organizzazione. Sorrentino inizia così a comporre, dando voce ai pensieri del protagonista, in modo apparentemente lineare e senza colpi di scena o eccessi di suspense, il mosaico che ci svelerà i segreti di quest’uomo. Vincitore di 5 David di Donatello, il film è valso a Paolo Sorrentino la nomination per la Palma d’oro nel 2004.