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Pier Paolo Pasolini: poesia e politica

Pier Paolo Pasolini riconosceva che il suo primo amore era la poesia. Il cinema era venuto dopo, diventando un altro mezzo di espressione, un altro linguaggio artistico.
Il friulano, la lingua della madre di Pasolini e della sua “piccola patria” che ha dato al poeta la possibilità di esprimere le cose più personali e allo stesso tempo di parlare “a nome di chi non aveva voce propria”. Pasolini scriveva in friulano, lo insegnava e aprì addirittura l’Accademia della lingua Friulana a Casarsa. La lingua divenne per lui la possibilità di fuggire sia dalla lingua italiana ufficiale sia dall’ideologia ufficiale.
Il progetto “Pier Paolo Pasolini: poesia e politica” è dedicato ai legami tra la lingua della letteratura, la lingua del cinema e quella della politica nell’opera di Pasolini. Nell’ambito del progetto a San Pietroburgo e a Mosca si terrà una proiezione speciale del film “12 dicembre” e la presentazione della raccolta “Bello come un cavallo”.
“12 dicembre” è l’indagine fatta da Pasolini dell’atto atto terroristico del 12 dicembre 1969. In quel giorno a Milano si ebbe un’esplosione che portò via la vita di 17 persone. Del delitto fu accusata l’organizzazione di estrema sinistra “Lotta continua”. L’anarchico Giuseppe Pinelli venne arrestato e nel corso di un interrogatorio morì precipitando da una finestra della questura di Milano.
Lotta continua decise di girare un film di protesta e l’idea fu sostenuta da Pasolini, il quale trovò i finanziamenti e prese parte alle riprese insieme a Giovanni Bonfanti. Il nome di Pasolini come regista non compare nei titoli, tuttavia in un’intervista pubblicata poco tempo fa egli racconta di avere lavorato al film, di essersi occupato del montaggio ma, su consiglio dei suoi avvocati, di avere deciso di non mettere il proprio nome, in quanto avrebbe potuto essere arrestato. Per la prima volta il film fu presentato al Festival Internazionale del cinema di Berlino.

“Bello come un cavallo” è una raccolta di poesie in friulano di Pier Paolo Pasolini in cui il friulano, lingua delle prime emozioni estetiche, sessuali e politiche e dei suoi primi libri di poesie. Dalla passione per questa lingua, dalla sua valorizzazione artistica e dalla riflessione sul suo destino nacque tutta la varietà di forme di vita, di pensiero, di arte e di politica che Pasolini fino alla morte tentò di contrapporre al consumismo neocapitalismo e alla standardizzazione. Della raccolta sono entrati a far parte esempi diversi di poesia in lingua friulana del grande regista, dai primi esperimenti fino all’ultima poesia composta poco tempo prima di morire, insieme ad articoli di esperti e commenti.
La compilazione e la traduzione del libro sono stati curati da Kirill Medvedev con il contributo di Angela Felice.

Hanno partecipato al progetto:
Angela Felice, Direttore del Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa;
Kirill Medvedev, poeta, traduttore, fondatore della “Casa editrice marxista libera”
Laureato de premio Andrej Belji.

Organizzatori: la rivista “Seance”, il progetto
“Kino v gorode. Peterburgskaya sinemateka (Cinema in città. Cineteca pietroburghese)”, Casa editrice marxista libera, Istituto Italiano di Cultura di Mosca e Istituto Italiano di Cultura di San Pietroburgo

San Pietroburgo
17 novembre, 19.00 / Cinema “Rodina” / ul. Karavannaya, 12
Dibattito aperto con Angela Felice e Kirill Medvedev
Proiezione speciale “12 dicembre”
Pier Paolo Pasolini, Giovanni Bonfanti, 1972, 104’

18 novembre, 19.30 / libreria “Porjadok slov” / nab. reki Fontanki, 15
Presentazione del libro “Bello come un cavallo”. Intervengono Kirill Medvedev e Angela Felice

 I biglietti per la proiezione possono essere acquistate presso le casse e il sito del cinema Rodina www.rodinakino.ru

Ingresso alla presentazione del libro “Bello come un cavallo” è libero.

  • Organizzato da: Rivista Seans, “Kino v gorode. Peterburgskaya sinemateka, Casa editrice marxista libera
  • In collaborazione con: Istituto Italiano di Cultura a Mosca, Istituto Italiano di Cultura a San Pietroburgo