La mostra presenta una sessantina di opere provenienti in parte dal museo di Rivoli, in parte da altre collezioni sia pubbliche che private. Il percorso espositivo ricostruisce la storia dell’Arte Povera attraverso le sue opere più iconiche: Dalla Venere degli stracci di Pistoletto a Respirare l’ombra di Penone, da Attaccapanni (di Napoli) di Fabro a Interferenza nella gravitazione universale di Anselmo, fino alla Rosa blu rosa di Zorio. Saranno presentati anche i lavori di Alighiero Boetti, Giulio Paolini, Pierpaolo Calzolari, Jannis Kounellis, Emilio Prini e Pino Pascali. Una sezione della mostra è dedicata agli artisti italiani considerati precursori del movimento come Lucio Fontana, Alberto Burri, Piero Manzoni, Carla Accardi.
L’arte povera è un movimento artistico sorto in Italia nella seconda metà degli anni sessanta del secolo scorso. Il movimento nasce in aperta polemica con l’arte tradizionale, della quale rifiuta tecniche e supporti per fare ricorso, appunto, a materiali “poveri” come terra, legno, ferro, stracci, plastica, scarti industriali, con l’intento di evocare le strutture originarie del linguaggio della società contemporanea dopo averne corroso abitudini e conformismi semantici.
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Foto: Michelangelo Pistoletto con la sua Venere degli stracci