Cari amici!
Nel mese di gennaio riprendono le proiezioni di film nella mediateca dell’Istituto Italiano di Cultura: il nuovo anno si aprirà con un ciclo intitolato “L’Italia in giallo”, dedicato a un genere che ha raggiunto in questi ultimi anni una notevole popolarità, soprattutto in letteratura, e che sul piano cinematografico vanta una lunga tradizione di oltre 50 anni.
Il termine “giallo” per definire una storia poliziesca, un intreccio criminale o, più in generale una storia avvolta nel mistero, risale al 1929, quando la casa editrice Mondadori pubblicò per iniziativa di Lorenzo Montano una collana di libri polizieschi chiamata I libri gialli (e dal 1946 Il Giallo Mondadori) dal colore della copertina. Da allora il termine “giallo” ha sostituito quello di poliziesco sia riguardo al genere letterario che nell’uso linguistico più generale.
Le origini del giallo cinematografico, che in Italia ha dato poi vita ad un filone ben preciso, il cosiddetto “giallo all’italiana”, risalgono agli anni ’60 ma il genere, pur cambiando stile, temi e ambientazioni in base alle mode e al gusto delle varie epoche, non hai mai perso la sua popolarità ed è riuscito ad adattarsi a forme espressive diverse, privilegiando l’aspetto politico, quello sociale, quello esistenziale, oppure quello semplicemente legato al mistero.
La nostra non vuole essere una retrospettiva esaustiva del genere dal punto di vista storico: ci limiteremo a mostrare alcuni film italiani degli ultimi anni che possiamo ritenere emblematici dei vari generi di giallo, da quello legato alla criminalità organizzata, alle storie di cronaca nera, al noir di carattere psicologico, agli adattamenti di opere letterarie. Cercheremo così di mostrare una faccia diversa dell’Italia attraverso un genere che è diventato funzionale alla rappresentazione della nostra società e che conserva comunque alcuni dei suoi tratti caratteristici che lo rendono avvincente e gli garantiscono un grande successo di pubblico.
OSSESSIONE
Nonostante la nostra piccola rassegna sia come sempre dedicata al cinema italiano contemporaneo o comunque recente, non potevamo non aprirla con uno dei film più belli e importanti del nostro cinema, Ossessione di Luchino Visconti.
Grazie alla sua forza espressiva e alla rottura con gli schemi precedenti del cinema fascista, il film viene giustamente considerato il capostipite del neorealismi italiano. L’audacia dei temi scelti, l’ambientazione e l’intreccio però lo collocano a pieno titolo in un filone come quello noir che ancora non si era sviluppato come tale.
Un vagabondo di nome Gino si ferma ad un piccolo spaccio lungo il Po, conosce Giovanna, la moglie del padrone e ne diventa l’amante. I due decidono di ucciderlo ma la riscossione dell’assicurazione avvelena i loro rapporti e insospettisce la polizia. Liberamente ispirato a Il postino suona sempre due volte di James Cain, il film descrive con toni di profondo pessimismo ed estrema freddezza, un mondo squallido e senza speranza, tanto che il regime fascista tentò in tutti i modi di boicottarlo e di distruggere le copie esistenti.
Il film sarà proiettato mercoledì 13 gennaio alle ore 19:00 con i sottotitoli in russo.