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Giorno della Memoria

In occasione del Giorno della Memoria l’Istituto Italiano di Cultura di San Pietroburgo il 29 gennaio proiettera’ il documentario “70072: la bambina che non sapeva odiare. La vera storia di Lidia Maksymowicz” di Elso Merlo. La proiezione sara’ preceduta da un incontro online con la scrittrice Lia Levi sulla Shoah e sulla sua esperienza di bambina ebrea.

L’incontro con Lia Levi si svolgera’ online sulla pagina Facebook dell’Istituto Italiano di Cultura di San Pietroburgo il 29 gennaio alle 16,30 (ora italiana): https://www.facebook.com/IstitutoItalianoDiCulturaSanPietroburgo

Il documentario sara’ proiettato sul canale YouTube dell’Istituto Italiano di Cultura di San Pietroburgo in italiano con sottotitoli in russo alle ore 17 (ora italiana) del 29 gennaio: https://youtu.be/7pq5Jj5KCHI

 

Lia Levi nasce a Pisa da una famiglia piemontese di origine ebraica. Al principio degli anni 40 la famiglia si trasferisce a Roma, dove la scrittrice vive tuttora. Da bambina ha dovuto affrontare i problemi della guerra e della persecuzione razziale. Dopo l’8 settembre 1943 riuscì a salvarsi dalle deportazioni nascondendosi con le sue sorelle nel collegio romano delle Suore di San Giuseppe di Chambéry.

Sceneggiatrice e giornalista, è autrice sia di romanzi per adulti che per ragazzi. Nel 1967 ha fondato e diretto il mensile di cultura ed informazione ebraica, Shalom.

Nel 1994 pubblica il libro Una bambina e basta (premio Elsa Morante opera prima), diventato un classico nelle scuole. Nel 2018 ha vinto il Premio Strega Giovani proprio con il libro Questa sera è già domani. Il suo ultimo romanzo Ognuno accanto alla sua notte e’ uscito nel 2021.

 

“70072: la bambina che non sapeva odiare. La vera storia di Lidia Maksymowicz”, è una storia straordinaria, irripetibile, unica, che la protagonista racconta in prima persona: è questa l’idea semplice dalla quale siamo partiti al rientro da Cracovia, nel dicembre del 2018, quando al Galicia Jewish Museum di Cracovia la nostra guida e interprete Renata Rychlik ci ha fatto conoscere Lidia Maksymowicz, una signora allora 78enne, con alle spalle non solo la terribile esperienza del campo di concentramento, ma anche quella di una vita segnata da quella esperienza, eppure gioviale, serena, ferma nelle sue convinzioni, lucida nell’analisi delle sue mancanze dovute ad una infanzia che le è stata rubata, eppure senza rancore, senza odio, – Elso Merlo.

 

L’evento e’ stato posticipato al 29/01 per la coincidenza con la ricorrenza dlla liberazione di Leningrado dall’assedio durante la Seconda Guerra Mondiale.